
Viaggio nei Balcani: le tappe del nostro on the road
10 giorni tra Croazia, Bosnia ed Erzegovina e Montenegro. Ecco le tappe del nostro viaggio nei Balcani.
Il nostro viaggio nei Balcani
Era da diverso tempo che avevamo in mente di fare un viaggio nei Balcani, almeno 4 anni, e finalmente siamo riusciti a realizzare questo piccolo sogno. Era infatti lāalternativa al viaggio in Corsica che abbiamo fatto nel 2019 e inizialmente il giro prevedeva lāarrivo in Albania, ma per questioni di tempo lāabbiamo āsacrificataā, per poterci godere con più calma le altre tappe.
Prima di cominciare a raccontare però ci sentiamo di fare una premessa, ovvero dirti che secondo noi viaggiare nei Balcani non può essere fatto a cuor leggero. La loro storia ĆØ ancora troppo recente ed evidente per visitarli senza fare attenzione. Infatti parlando ad esempio delle tappe del nostro viaggio, sia in Bosnia ed Erzegovina sia nella più vicina Croazia, la guerra degli anni ā90 ha lasciato dei segni ancora evidenti che non passano e non possono passare inosservati.
Detto questo, vediamo ora come ĆØ stato il nostro viaggio nei Balcani:
1° Tappa – Trogir, Croazia
La prima tappa del nostro viaggio nei Balcani è stata poco oltre la metà della costa croata, dove quasi per caso ci siamo trovati ad alloggiare in quella che è considerata una delle città più belle e meglio conservate della Dalmazia: Trogir, Traù in italiano, una piccola cittadina a 30 km da Spalato.

Fondata dai Greci, in epoca romana divenne un importante porto e nel 1420 venne annessa alla Repubblica di Venezia, della quale ĆØ ancora evidente lāinfluenza. Qui abbiamo trascorso le prime due notti del nostro on the road in una minicasa dotata di tutto il necessario per essere autonomi, a 10 minuti a piedi dal centro del borgo.
Dove abbiamo dormito a Trogir Mito Rooms and apartments
Dichiarata patrimonio UNESCO nel 1997, Trogir secondo noi ĆØ assolutamente da inserire nelle tappe di un eventuale viaggio in Croazia o un on the road sui Balcani, anche perchĆ© a pochi chilometri si trovano diverse spiagge con acqua cristallina, tipiche di questo Paese, ad esempio nei pressi di Slatine, nellāisola di Bua (Otok Ciovo).
2° Tappa – Mostar, Bosnia ed Erzegovina
La seconda tappa del nostro viaggio nei Balcani ĆØ stata Mostar, āla cittĆ del ponteā, come lāhanno definita tutti quelli a cui ne abbiamo parlato. Ed effettivamente il nome deriva proprio dal suo ponte, lo Stari Most (Vecchio Ponte), che con la sua area circostante ĆØ stato riconosciuto Patrimonio Unesco nel 2005. Qui abbiamo trascorso una sola notte e abbiamo dedicato alla cittĆ circa mezza giornata. Non ĆØ molto grande, quindi in alcune ore si visita tranquillamente, anche se però, come in tutte le cittĆ , le tempistiche dipendono sempre dal tipo di esperienze che si vogliono fare.
Rispetto alle altre tappe del nostro viaggio nei Balcani, lāatmosfera a Mostar ĆØ sicuramente più arabesca e lāinfluenza turca più evidente. Lāinnumerevole quantitĆ di moschee e di minareti che spuntano tra i tetti della cittĆ da cui risuona il muezzin allāora della preghiera, i negozi e gli abiti tipici della cultura musulmana, mescolati con i corrispondenti della cultura cristiana, sono stati la cosa che più ci ĆØ rimasta impressa. Soprattutto ripensando alla storia recente di queste zone.

Riprendendo la premessa, però, ci sentiamo di dire che Mostar e tutta la Bosnia ed Erzegovina non sono da visitare superficialmente. I segni della guerra sono ancora evidenti e non passano inosservati. Pur avendo lasciato alcuni punti ancora crivellati o distrutti, la città è stata quasi totalmente ricostruita, ma il ricordo delle atrocità è ancora presente. Basti pensare al fatto che la maggior parte delle persone non turiste sopra i 25 anni che incontrerai hanno vissuto sulla loro pelle gli orrori della guerra.
Qui, oltre ad aver visitato una moschea, essere saliti sul suo minareto ed aver girato in lungo e in largo il centro storico, siamo inevitabilmente andati a visitare un museo dedicato alla guerra e al genocidio in cui ti consigliamo di andare per comprendere al meglio ciò che questa città e tutta la Bosnia ed Erzegovina ha passato.
3° Tappa – Kotor e Budva, Montenegro
La nostra tappa montenegrina ĆØ durata 4 giorni, 3 notti, dove abbiamo soggiornato nella caotica Kotor, o Cattaro in italiano. Il Montenegro ha circa 500mila abitanti e a noi ĆØ sembrato fossero tutti concentrati tra Kotor e Budva, data la quantitĆ di traffico che ci siamo trovati ad affrontare.
Ma traffico a parte, in queste zone avrai modo di trovarti davanti dei paesaggi stupendi, con le montagne che si tuffano nel mare e borghi antichi di straordinaria bellezza. Le nostre giornate le abbiamo divise tra Kotor, appunto, Budva e Sati Stefan, dove siamo rimasti a bocca aperta dal momento che non ci eravamo fatti grandi aspettative. Ma andiamo con ordine.
Kotor
Kotor, o Cattaro, ĆØ la cittĆ fortificata da cui prende il nome il fiordo in cui si trova, anche dette Bocche di Cattaro. Questa splendida regione, per una superficie complessiva di 146 kmq ĆØ stata riconosciuta come patrimonio Unesco dal 1979 con la denominazione di regione naturale e storico-culturale delle Bocche di Cattaro. La cittĆ di Cattaro inoltre fa parte anche di un altro sito patrimonio Unesco dal 2017: le Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo: Stato da Terra-Stato da Mar occidentale, assieme a Bergamo, Peschiera del Garda, Palmanova, Zara e Sebenico.

Unāesperienza per noi imperdibile, solo se si ĆØ nelle condizioni di farlo però, ĆØ salire alla rocca e godersi il panorama del fiordo dallāalto. La salita non ĆØ semplicissima: servono sicuramente scarpe adatte (no sandali o ciabatte), acqua e tanta forza di volontĆ . Sono 1350 scalini, ma la vista da su ripaga tutta la fatica! Visto lo stato in cui versano la rocca e tutto il percorso non ci siamo trovati molto dāaccordo con il prezzo del biglietto di ingresso (8ā¬), eccessivamente alto secondo noi, ma speriamo ne facciano buon uso in eventuali interventi futuri.
Budva e Sveti Stefan
La seconda giornata piena in Montenegro durante il nostro viaggio nei Balcani lāabbiamo invece dedicata a Budva e Sveti Stefan, due localitĆ sulla costa adriatica al di fuori delle Bocche di Cattaro.

Prima di tutto siamo stati a Sveti Stefan, probabilmente uno dei luoghi più famosi del Montenegro. Si tratta di un isolotto un tempo villaggio di pescatori, che è stato trasformato in hotel di lusso dal governo jugoslavo durante il regime di Tito. Ad oggi, in quanto area privata, è inaccessibile, ma le spiagge che si trovano intorno sono molto carine e potrai passare la giornata a prendere il sole e fare il bagno con una vista da 10 e lode.
La serata invece lāabbiamo trascorsa a Budva, una rinomata localitĆ di mare frequentata dal turismo est-europeo, famosa per la sua vita notturna. Lāabbiamo vista definita come la Rimini dei Balcani. Qui imperdibile ĆØ il suo centro storico medievale, Stari Grad, un borgo antico con le mura veneziane a picco sul mare. Alle spalle della cittadella cāĆØ una fiorente cittĆ , con palazzoni e grattacieli, alcuni in costruzione, che brulica di turisti che animano le sue strade.

4° Tappa – Dubrovnik, Croazia
Lāultima tappa del nostro viaggio nei Balcani ĆØ stata la zona di Dubrovnik, probabilmente la cittĆ più famosa della Croazia. Qui abbiamo trascorso 3 notti nel piccolo paese di Mlini, a metĆ tra Ragusa (Dubrovnik) e Ragusa Vecchia, dove pensavamo di poter trascorrere almeno unāaltra giornata in spiaggia ma abbiamo trovato tempo sfavorevole e ci siamo quindi dovuti adattare.
Mlini
Come primo posto abbiamo visitato Mlini, che letteralmente significa Mulini, ma di questi ci sono solo alcune testimonianze sistemate a monumento, non ne troverai lungo il canale che lo attraversa. Si tratta comunque di un borgo molto grazioso, con alcuni ristoranti e bar dove poter trascorrere una tranquilla serata in riva al mare. Qui abbiamo avuto modo di constatare la nostra teoria per cui difficilmente i borghi croati deludono. Questa è stata la quarta volta in Croazia, uno Stato che ci sta piacendo sempre di più, con i suoi tipici borghi in pietra bianca.
Cavtat
Il giorno successivo, a causa del maltempo, ci siamo concessi qualche ora di sonno in più e abbiamo dedicato il pomeriggio a Cavtat, anche conosciuta come Ragusa Vecchia, una cittĆ fondata dai greci e successivamente diventata colonia romana. La popolazione in fuga dai saccheggiamenti di Slavi e Avari, poco prima del 614, da qui si rifugiò in un isolotto qualche chilometro più a nord, facendo cosƬ nascere lāattuale Ragusa, ovvero Dubrovnik, la cittĆ a cui abbiamo dedicato lāultima giornata del nostro on the road nei Balcani.

Dubrovnik
Partendo con la barca da Mlini o Srebreno ĆØ possibile arrivare a Dubrovnik in circa mezzāora via mare, oppure in alternativa con lāautobus approssimativamente in 10 minuti. Noi alla macchina abbiamo preferito lāandata in barca, dalla quale abbiamo potuto apprezzare la vista della cittĆ arrivando dal mare, e il ritorno in autobus, sotto consiglio della nostra host che ci ha messi in guardia sui prezzi del parcheggio.
Una volta arrivati siamo scesi nel porto antico, esattamente di fronte ad una delle porte della città che ha una cinta muraria straordinaria. Qui, sempre sotto consiglio della nostra host, abbiamo fatto (online) il Dubrovnik pass, un biglietto che al costo di 33⬠per 24h ti permette di accedere a una serie di musei oltre che al camminamento lungo circa 2,5 km, e con questo abbiamo:
- visitato lāAntica Farmacia Francescana, una delle più antiche dāEuropa;
- percorso lāintera cinta muraria;
- visitato il Museo Marittimo.


Dubrovnik, grazie anche alla fama dovuta alla serie tv Games of Thrones, ĆØ diventata molto famosa e frequentata, di conseguenza i prezzi si sono adattati allāafflusso di turisti. Quindi dobbiamo avvisarti che qui i prezzi sono decisamente fuori dalla media rispetto al resto di questo viaggio nei Balcani.
Per concludere
Questo ĆØ stato lāitinerario completo del nostro on the road nei Balcani, un viaggio di 10 giorni che si ĆØ rivelato per noi molto interessante. Ci ha aperto gli occhi sulla realtĆ di queste zone per cui spesso abbiamo dei pregiudizi, abbattendo ancora una volta queste barriere che purtroppo si vengono a creare.Ā
Basandoci su quello che abbiamo potuto vedere, quindi non potendo in realtĆ fare unāanalisi completa della situazione, i Paesi che abbiamo visitato sono presi meglio di quello che si pensa nellāideale comune. Le strade sono perfette, molto meglio di alcune che si possono trovare dalle nostre parti, le case sono prese un po’ peggio delle nostre, ma onestamente non cosƬ tanto come pensavamo, e le auto, almeno quelle che abbiamo visto, a parte in qualche caso sono meglio delle nostre. Dal punto di vista culturale si differenziano leggermente da noi, ma sono Paesi che hanno passato dei periodi bui da cui si stanno piano piano riprendendo e a cui auguriamo il meglio per il futuro.
Il nostro consiglio? Andare a visitarli senza lasciarsi influenzare dai pregiudizi. Bisogna stare attenti? Si, come in qualsiasi altro posto.
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