
Diario di viaggio | Corsica on the road #2 – Capo Corso
Il primo giorno a spasso per la Corsica lo abbiamo passato girando in senso orario Capo Corso, tra paesaggi mozzafiato e spiagge d'amianto.
Giorno 2
Recuperate le energie esaurite durante il lungo viaggio del giorno precedente, ci siamo svegliati, abbiamo fatto colazione, ci siamo registrati, abbiamo pagato il campeggio e ripreso il nostro on the road. Il programma della giornata era quello di girare Capo Corso, il caratteristico dito della Corsica.
Una volta risaliti in van e ripartiti abbiamo fatto qualche considerazione sulla fiducia che viene data ai viaggiatori/turisti nei campeggi e che nel corso del viaggio abbiamo appurato venga data solo nella costa occidentale dell’isola, la meno turistica:
alla reception si sono fidati ciecamente di quello che gli abbiamo detto, ovvero che dovevamo pagare per una notte con un minivan, una tenda e l’utilizzo della corrente, senza nessun controllo. Poi probabilmente ci saranno state delle telecamere che noi non abbiamo visto, ma ci siamo resi conto che chiunque potrebbe entrare la sera, piazzarsi, dormire ed uscire la mattina senza pagare.
Ci è piaciuta molto quell’atmosfera di fiducia e di sincerità. Dovrebbe essere possibile ovunque.
Nonza
Proseguendo quindi per la nostra strada, la prima tappa della giornata è stata Nonza. Abbiamo seguito Google Maps che ci ha portati fino al centro del paese, ma a fatica siamo riusciti a passare per le sue strade data la quantità di auto parcheggiate alla meno peggio lungo i cigli.

Nonza è un paesino piccolino, ha 70 abitanti, e dicono sia tra i più caratteristici della Corsica. Ovviamente siamo arrivati con l’idea di visitarlo, ma per questioni di spazio non siamo riusciti a parcheggiare e di conseguenza neanche a visitarlo per bene.
Un po’ delusi, ci siamo limitati a vederlo dal finestrino e dopo qualche chilometro abbiamo deciso di fermarci in uno spiazzo panoramico lungo la strada, il primo libero, dove siamo scesi per qualche foto e per informarci su alcune caratteristiche corse.
A dirla tutta non ci è andata così male, dalla posizione in cui eravamo riuscivamo a vedere in lontananza sia Nonza che la singolare spiaggia nera che si trova al di sotto, una spiaggia di amianto.
Innanzitutto a Nonza abbiamo trovato la nostra prima torre di avvistamento, una delle tante che caratterizzano l’isola, la quale ne conta moltissime. Per la maggior parte dei casi si tratta di Torri Genovesi, costruite nell’epoca della Repubblica Genovese, che si trovano lungo la costa e circondano l’intera Corsica.
Si tratta di edifici militari utilizzati per proteggere l’isola nel periodo dell’occupazione genovese (XVI secolo). La quantità elevata di queste costruzioni permetteva in caso di emergenza di comunicare il pericolo in breve tempo a tutta l’isola: chi lo avvistava, infatti, accendeva un fuoco nella torre in modo tale che dalle torri prossime lo vedessero e a loro volta accendessero un fuoco e così via, fino ad avvisare tutta l’isola.
Attualmente se ne vedono moltissime, ma sono comunque meno di quante erano in origine. Si trovano in svariati stati, dalle meglio conservate ai ruderi quasi più inesistenti, ma rimane comunque una caratteristica affascinante del paesaggio corso.
La particolarità della torre di Nonza, però, è che la struttura è stata fatta costruire dal Generale Pasquale Paoli (XVIII secolo), nel cosiddetto periodo Paolino, quando la Corsica da lui guidata si batteva contro Genova per l’indipendenza.
I cimiteri corsi
Un’altra caratteristica su cui volevamo informarci meglio in questo primo stop&go era la singolarità dei cimiteri corsi. Fin dal nostro arrivo ci siamo resi conto che non sono come i nostri, anzi. Noi siamo abituati a vedere il classico cimitero di paese, vicino o lontano dalla chiesa, ma comunque sempre lo stesso per tutti.
In Corsica le cose funzionano diversamente e, se vogliamo dirla tutta, in un modo affascinante. Se decidete di fare un viaggio nell’isola, infatti, troverete piccole aree destinate a cimitero: alcune ospitano una sola tomba, altre qualcuna in più. Ne abbiamo visto qualcuno, forse uno, ma sono rari i cimiteri simili ai nostri.
Cercando qualche informazione abbiamo scoperto che i cimiteri vengono gestiti in questo modo sia per una questione di spazio, ma anche per poter lasciare il proprio caro in un luogo che a lui sarebbe potuto piacere o che gli piaceva quando era in vita. Per questo motivo lungo la strada è facile trovare tombe rivolte verso il mare o in luoghi particolarmente tranquilli.

La spiaggia d’amianto
Infine, per completare la nostra sessione culturale, abbiamo cercato informazioni su di lei. Su quella cosa che fin da subito, quando l’abbiamo scoperta qualche mese prima, ci ha suscitato un sacco di curiosità: la spiaggia di amianto.
Si tratta di una ex cava di amianto, attualmente messa in sicurezza e balneabile (non siamo comunque stati), che con il suo colore nero crea un contrasto formidabile con il blu del mare.
Saltati di nuovo in furgone e ripartiti, abbiamo percorso tutta la strada che gira intorno a Capo Corso. Come si può immaginare ci siamo fermati molto frequentemente per fare foto, i panorami sono pazzeschi: alla nostra sinistra avevamo la macchia, vegetazione che ricopre gran parte della Corsica, arrivava fino al mare, mentre alla nostra destra il paesaggio era roccioso.
Camping Farm
Gira e rigira la giornata è passata e siamo arrivati nuovamente a Bastia. Da qui la meta successiva era il Camping Saint Pancrace a Corte, un camping farm, una particolare tipologia di campeggio che sta prendendo piede in Corsica.
Si tratta di aziende agricole che mettono a disposizione degli spazi per campeggiare, dove inoltre si possono acquistare i loro prodotti tipici e, neanche a dirlo, noi abbiamo comprato due tipologie di formaggio di capra, uno più invecchiato e l’altro meno.
Come si può immaginare quei due squisiti formaggi sono stati subito testati scegliendoli come accompagnamento ad una buonissima fagiolata.
Era la vigilia di Ferragosto e l’indomani ci aspettava una giornata interessante, motivo per cui abbiamo deciso di preparare un delizioso pic nic in modo tale che fosse già tutto pronto: cous cous con le zucchine e salsa di soia… proprio un tipico piatto corso!
Conclusa la preparazione, una volta sistemato tutto, siamo filati a dormire a caricare le energie per la giornata adrenalinica che ci attendeva!
Per sapere come è andata la nostra spericolata avventura ferragostina basta andare su Corsica #3 qui sotto 🙂
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