Corsica on the road
Diari di viaggio,  Francia

Diario di viaggio | Corsica on the road #1 – La partenza

ā€œUn viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordiā€ (Anonimo). In questo periodo più che mai, stando a casa, possiamo rivivere i nostri viaggi passati e, perchĆ© no, programmare e sognare quelli futuri.
Con questo spirito, in questo articolo, vogliamo rivivere il nostro viaggio in Corsica on the road, nell’attesa di poter riprendere in mano le valige e partire per nuove avventure.

Eccoci qui a raccontare un viaggio diverso dal nostro solito e che in un certo senso ci ha messi un po’ alla prova, non tanto per le modalitĆ , dato che gli on the road ormai lo sapete che sono nel nostro stile, ma per le circostanze.

Innanzitutto ĆØ stato diverso dal solito perchĆ© siamo sempre stati abituati a viaggiare in due e questa volta invece eravamo in 4. Un dettaglio non da poco in quanto viaggiando in gruppo le abitudini devono per forza cambiare: ĆØ necessario trovare un punto di incontro che metta d’accordo tutti per qualsiasi cosa, dalla cena alla scelta delle varie soste, ma non per questo ĆØ meno divertente.

C’è chi preferisce viaggiare solo e chi in compagnia, secondo noi dipende dalle diverse situazioni e comunque preferiamo non precluderci nulla.

In secondo luogo ci siamo spostati con un mezzo di trasporto diverso dal solito: un minivan, un furgone camperizzato. Per la precisione un Volkswagen T3 degli anni ā€˜80 che ci ha portati in lungo e in largo per la Corsica svolgendo al massimo il suo compito fino all’ultimo.

corsica on the road

La preparazione

Era da qualche mese che, con Giuditta e Marco (sorella e cognato di Agnese), ci bazzicava per la testa questo viaggio. Marco ĆØ un meccanico, entrambi gestiscono un’autofficina e da diversi mesi hanno acquistato un Volkswagen T3 da sistemare e poi, ovviamente, utilizzare.

Fino al momento della partenza, a parte qualche giretto in zona, non erano mai riusciti a utilizzarlo come si deve, perciò quale occasione migliore per rodarlo se non le ferie di agosto e la voglia di piantare la bandierina in nuove regioni europee?

Inizialmente siamo partiti con l’idea di percorrere tutta la costa croata, prendere un traghetto, tornare in Italia e risalire lungo la costa adriatica italiana, ma dopo esserci messi a fare due conti, per nostra sorpresa, ci ĆØ risultato più economicamente conveniente prendere il traghetto a Livorno e girare la Corsica.

Detto, fatto! Guida, articoli e informazioni varie alla mano ci siamo fatti un’idea generale del giro che avremmo voluto seguire in quei 9 giorni. Obiettivo del viaggio: 400-450€ a testa, compreso il traghetto. Secondo voi siamo riusciti a restare dentro i limiti?

(piccola nota: non abbiamo cancellato dai nostri piani la costa croata, quindi in futuro potete pure aspettarvi un viaggetto del genere)

Pronti, via!

L’orario di partenza prefissato era a mezzanotte circa, il traghetto partiva dal porto di Livorno alle 14:00, e ci siamo voluti prendere con largo anticipo. Il minivan viaggia a 100 km/h, ĆØ un po’ datato e non ha l’aria condizionata… dei motivi in più, oltre alla speranza di non trovare code, per viaggiare di notte.

Giorno 1 – Partenza

Era passata da qualche minuto la mezzanotte, era la notte tra lunedì e martedì, quindi per strada il silenzio regnava sovrano. Ad un certo punto in lontananza abbiamo sentito arrivare borbottante e sempre più vicino quello che da lì ai prossimi 9 giorni sarebbe diventato il nostro fedele compagno di viaggio: un Volkswagen T3 che, per i più esperti e per gli interessati, ha un raro allestimento Carthago consistente in tetto a soffietto, cucinino, frigorifero, sedili anteriori girevoli e 2 posti letto. Non ci siamo fatti mancare nulla: noi ci siamo organizzati con una tendina mentre Giuditta e Marco, come si può immaginare, hanno dormito nel camper.

Tornando a quel momento, al sentire quel rumore l’emozione ĆØ cominciata a salire. Come ogni viaggio, ĆØ vero, ma questa volta c’era il tocco in più dato dalla nuova esperienza.

Tra una cosa ed un’altra, siamo partiti che era circa l’una di notte e, imboccata l’autostrada, abbiamo viaggiato senza problemi fino alla meta. Ci siamo concessi una pausa lungo la strada e siamo arrivati a Livorno alle 6.30 circa, in tempo per fare colazione in un discutibile bar della cittĆ .

Abbiamo parcheggiato in Piazza della Repubblica e incuriositi dal nome ci siamo recati nel quartiere Venezia Nuova dove, per noi che abitiamo relativamente vicini a quella vera, non c’è granchĆ© di veneziano.

Ci siamo limitati alla zona limitrofa al porto, non avevamo molta voglia di proseguire, per questo motivo ora possiamo giudicare solo quell’area che purtroppo abbiamo trovato sporca e trascurata.

Ammettiamo che prima di partire non ci siamo preparati per una vera e propria visita alla cittĆ , quindi una volta sul posto ci siamo limitati a chiedere un veloce consiglio a Google digitando ā€œcosa vedere a Livornoā€ e, fatalitĆ , il luogo numero 7 della lista era la Fortezza Nuova che si trovava proprio vicino a noi.Ā 

Abbiamo pensato: <<una fortezza in riva al mare, chissĆ  che bello deve essere!>>.

Nostro malgrado, però, dopo aver attraversato il cancello e dopo essere passati sotto al porticato, ci siamo trovati di fronte una zona fatiscente, poco valorizzata e anzi, lasciata al degrado.

Sembrava un luogo abbandonato e dobbiamo dire che ci è dispiaciuto molto vederla in quello stato, perché si tratta di una fortezza del Cinquecento con al suo interno un parco dal grande potenziale.

Inutile dire che viste le circostanze abbiamo presto levato le ancore e siamo tornati sui nostri passi. Eravamo partiti con l’idea di fare un veloce giro per Livorno prima di metterci in coda per l’imbarco, ma per quel poco che abbiamo visto non ci siamo sentiti invogliati a proseguire e abbiamo quindi deciso di tornare alla nostra base mobile per sonnecchiare e recuperare un po’ di energie.

ChissĆ , non escludiamo il fatto che in futuro potremmo tornare in zona e rifarci un’idea, si spera positiva, sulla cittĆ .

Dopo una dormita, per alcuni profonda e per altri meno, si era fatta l’ora di avviarsi verso l’imbarco e, in seguito ad un leggero e veloce pranzo, ci siamo messi in coda in attesa del nostro traghetto.

Una volta arrivata la nave, dopo le manovre di posizionamento e quelle di sbarco dei passeggeri che avevano appena percorso la tratta inversa rispetto alla nostra, si sono aperti i cancelli e ci è stato permesso così di salire.

Piccola nota triste:
Quando la nave ĆØ arrivata al porto siamo rimasti colpiti dal fumo di scarico nero che usciva dai suoi camini, si disperdeva nell’aria e con il suo odore acre ci entrava diretto nei polmoni. ƈ stata una scena che ci ha fatto molto riflettere e, se vogliamo dirla tutta, ci ha fatto anche un po’ sentire in colpa per essere in qualche modo complici di quell’inquinamento.

Arrivate le ore 14:00 il traghetto ĆØ partito e lentamente si ĆØ allontanato dal porto di Livorno. La giornata era splendida, il sole scaldava e il mare era tranquillo.

Abbiamo cominciato ad allontanarci sempre di più dalla costa, poi a vedere le varie isole italiane al largo della Toscana e, tempo un paio d’ore, eravamo in mare aperto.

Nel frattempo la stanchezza causata dalle poche ore di sonno si ĆØ fatta sentire e nel giro di poco siamo tutti e quattro collassati appoggiati a sedie, divanetti e tavolini.

corsica on the road

A metà attraversata circa, a causa del vento, il traghetto ha cominciato a dondolare e per i più deboli di stomaco la faccenda si è fatta più dura, ma fortunatamente niente di così ingestibile.

Verso la fine, invece, siamo riusciti ad uscire per goderci l’ultimo tratto di navigazione e con nostra sorpresa abbiamo visto i delfini che quasi a volerci salutare saltavano tra le onde sotto ai nostri occhi.

Intanto in lontananza la Corsica si faceva sempre più nitida. Sempre più grande. Sempre più vicina. La nostra avventura in terra corsa stava per cominciare.

Alle 19:00 siamo sbarcati a Bastia e dopo un viaggio durato 18 ore eravamo finalmente in Corsica.

Scesi dal traghetto ci siamo messi subito in marcia e, come era prevedibile, con tutte le auto arrivate con noi si ĆØ creato un ingorgo fuori dal porto che ci ha fatto mettere subito a dura prova il nostro caro T3.

Bastia si trova alla base del caratteristico dito a nord della Corsica, Capo Corso, ed ĆØ posizionata ad est, mentre il campeggio che avevamo individuato per la prima notte si trova dalla parte opposta, ad ovest, a Saint Florent.

Per questo motivo per arrivare alla nostra meta ĆØ stato necessario attraversare una zona montuosa, la spina dorsale di Capo Corso, e le strade, soprattutto nel primo tratto, non perdonano.

Ci siamo trovati subito ad affrontare una vertiginosa salita intervallata da frenate a singhiozzo a causa del traffico, tanto che arrivati ad un certo punto abbiamo deciso di fermarci per far riposare un minimo il motore.

Il primo stop quindi ĆØ stato in una terrazza panoramica trovata lungo la strada e una volta scesi dal minivan la prima sensazione che abbiamo provato ĆØ stata… freddo!

Si esatto, siamo stati investiti da un vento particolarmente freddo che ci ha fatti subito preoccupare di non avere vestiti abbastanza pesanti.

Per fortuna però il nostro timore è svanito presto in quanto, guardandoci intorno, ci siamo resi conto della splendida vista mare, in quota, che avevamo di fronte.

Corsica on the road

Il primo campeggio corso

Dopo esserci rimessi in viaggio, a Saint Florent siamo stati accolti da un bellissimo tramonto sul mare che ci ha fatto ben sperare per i giorni a venire. Del resto eravamo sulla costa ovest, il lato perfetto per vedere il sole calare sul mare e per questo avevamo grandi aspettative.

Giunti al primo campeggio del nostro viaggio in Corsica on the road, U Pezzo, ci siamo accorti che la reception aveva appena chiuso. Poco male però, un cartello appeso fuori ci avvisava di prendere posto e che la registrazione l’avremo fatta in seguito.

Allora siamo entrati e a quel punto abbiamo trovato una strana situazione: nonostante le piazzole fossero segnate il posizionamento era abbastanza selvaggio, ovvero alcuni camper erano parcheggiati dove non c’erano i numeri delle postazioni e si collegavano con prolunghe chilometriche alle torrette dell’elettricitĆ , spettanti alle piazzole segnate, e le disposizioni non erano comunque troppo chiare.

(Salvo che per lunghi periodi i campeggi corsi non accettano prenotazioni anticipate, quindi durante un on the road ci si presenta lƬ il giorno stesso)

Prendendo atto della situazione, quindi, abbiamo trovato un posticino tra due Volkswagen francesi. Ci siamo sistemati, stanchi stanchissimi abbiamo cenato e ci siamo precipitati a dormire, cullati dal suono delle onde del mare che imperterrito si scagliava sulla spiaggia a qualche decina di metri da noi.

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Qual ĆØ stato il vostro ultimo viaggio? Raccontatecelo nei commenti!Ā 

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Per sapere come ĆØ proseguita la nostra avventura a spasso per la Corsica vai su Corsica #2, qui sotto.

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