
Diario di viaggio | Irlanda on the road #10 – Dalla Guinness Storehouse a casa
5 ottobre
Ritorno a Dublino
Il giorno tanto temuto era arrivato: di lì a poco avremmo consegnato la macchina all’autonoleggio e sarebbe poi cominciato il countdown per il ritorno verso casa.
Quest’ultima mattina nelle campagne irlandesi l’abbiamo passata tutta in macchina per arrivare entro mezzogiorno in centro a Dublino, dove Europecar ci aspettava entro mezzogiorno.
Siamo arrivati alle 11 circa e una volta consegnata l’auto siamo andati a piedi fino all’ostello dove abbiamo poi pernottato. Si chiama Abraham Hostel e per nostra fortuna ha il servizio deposito bagagli gratuito per i suoi ospiti.
La prigione Kilmainham Gaol
Depositate le borse, quindi, ci siamo diretti sempre a piedi verso la vecchia prigione di Dublino, Kilmainham Gaol, chiusa nel 1924. Questo luogo è passato alla storia in quanto al suo interno sono stati reclusi i ribelli che guidarono le insurrezioni contro il dominio inglese e che in seguito, come abbiamo visto negli articoli precedenti, portarono all’indipendenza dell’Irlanda.
Purtroppo quando siamo arrivati ci hanno detto che gli ingressi erano sold out e, non avendo prenotato i biglietti in quanto non pensavamo fosse così necessario, non abbiamo potuto visitare l’interno della prigione vera e propria. Ci è stato solo concesso l’ingresso gratuito al museo.
Dove nasce la Guinness
La sera prima, invece, avevamo prenotato i biglietti per entrare alla Guinness Storehouse, con l’ingresso alle 16.30, e quindi dopo la visita al museo siamo tornati verso il centro della capitale per attendere il nostro turno per entrare nella casa della Guinness.
Già passeggiando lungo la strada nei pressi del St James’s Gate Brewery, lo stabilimento dove viene prodotta la birra irlandese famosa in tutto il mondo, si viene piacevolmente investiti dal profumo della tostatura che vaga nell’aria.
La Guinness Storehouse si trova nel cuore dello stabilimento ed è un edificio dedicato al pubblico dove viene raccontata la storia pluricentenaria di questa birra. Una volta effettuata la coda per entrare, con un euro è possibile acquistare l’audioguida anche in italiano che vi spiegherà molto chiaramente tutti i 7 piani: dal piano terra dove incastonato nel pavimento si trova il contratto di affitto per 9000 anni del birrificio firmato dal signor Arthur Guinness, all’ultimo piano dove potrete gustarvi una buona pinta di Guinness nel bar panoramico ammirando Dublino dall’alto. Nei piani intermedi vedrete come viene prodotta questa birra, la sua storia iniziata più di 250 anni fa e le varie pubblicità del marchio; poi se volete potete fare una degustazione in cui vi sarà spiegato come si gusta una Guinness e, infine, potrete imparare a spinarla ricevendo un simpatico certificato di buon spinatore di Guinness.
È stata sicuramente un’esperienza molto simpatica che vi consigliamo di fare se decidete di passare qualche giorno a Dublino. Per quanto riguarda i costi e le prenotazioni dei biglietti consultate il sito ufficiale https://www.guinness-storehouse.com/it . Non è necessario prenotare, ma se volete risparmiare tempo avendo un orario preciso in cui presentarvi è meglio se vi procurate il biglietto in anticipo.
L’ultima sera
Una volta riemersi da questo pomeriggio passato tra storia e sapori siamo tornati al nostro ostello, ci siamo sistemati (visto che prima eravamo troppo in anticipo e abbiamo potuto solo lasciare i bagagli al deposito) e alla fine siamo usciti a cena in quella che si è rivelata la serata migliore del nostro viaggio.
Come la prima sera, ci siamo diretti verso la zona Temple Bar, ma questa volta siamo andati a cenare al The Old Storehouse. Abbiamo passato una bellissima serata tra la musica suonata e cantata da due bravissime ragazze e il locale pieno di gente di ogni età che sprizzava allegria da ogni poro. Era un venerdì sera, quindi forse gli animi erano ancora più accesi del solito, ma vedere tutte quelle persone apparentemente incompatibili tra loro ballare e cantare uniti da una chitarra e un violino, è stato qualcosa di speciale.
Abbiamo girato qualche video e scattato alcune foto, ma purtroppo non rendono l’idea di quale fosse l’atmosfera. Probabilmente l’unico modo per capire appieno l’aria che si respira è essere presenti di persona. Infatti come abbiamo già detto in passato e come diremo sempre: se si va in Irlanda bisogna assolutamente entrare in un pub… anche se si è astemi.
Purtroppo però la serata ad un certo punto è giunta al termine e siamo quindi tornati un po’ sconsolati verso l’ostello, consapevoli del fatto che sarebbe stata l’ultima notte.
6 ottobre
Rientro a casa
Il fatidico giorno è arrivato e, con la giusta malinconia, questa mattina abbiamo avuto solo il tempo di fare una capatina in un negozio di souvenir, dove abbiamo comprato i classici regalini di rito, perché un’ora e mezza dopo siamo saliti sull’autobus in direzione aeroporto.
Come ogni viaggio il ritorno è sempre un mescolarsi di pensieri e di ricordi di esperienze vissute durante i giorni precedenti. Abbiamo incontrato persone che probabilmente non vedremo più nella nostra vita, abbiamo visto posti che si sono presi una parte del nostro cuore. Abbiamo avuto modo di conoscere una nazione che ci ha colpiti nel profondo: con la sua storia così piena di alti e bassi; con una popolazione incredibilmente gentile, disponibile e cordiale; e con dei paesaggi stupendi che difficilmente dimenticheremo. È stata un’esperienza che ci ha fatto vivere dei momenti fantastici, ora rimasti tutti ricordi indelebili, che ci lasceranno per sempre un po’ di Irlanda dentro di noi.


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