
Diario di viaggio | Irlanda on the road #3 – Il sito monastico di Glendalough
28 settembre
Kilkenny
Il terzo giorno è cominciato con una ricchissima colazione, talmente ricca che fino alla cena non abbiamo sentito il bisogno di mangiare⦠e questo la dice lunga!
Prima di tutto siamo voluti andare a visitare Kilkenny con la luce del sole, quindi abbiamo passato una parte della mattinata qui. Questa cittadina ha una popolazione di più di 25.000 abitanti e nel Medioevo ĆØ stata più volte capitale dāIrlanda. E’ il paese più importante dellāomonima contea, la quale tra le varie cose ĆØ caratterizzata dalla presenza di artisti e artigiani e per questo passeggiando per le vie di Kilkenny sarĆ facile trovare diversi negozi e atelier di artigianato.
Dopo aver parcheggiato nei pressi del River Nore abbiamo passeggiato lungo lāargine nella direzione del Kilkenny Castle fino alla scala che dal camminamento porta al parco del castello. La struttura originale risale al XII secolo, ma quella attuale ĆØ quasi interamente di epoca vittoriana. Non siamo entrati nellāedificio, ci siamo limitati allāimmenso parco con un immenso prato verde per poi proseguire verso il centro del paese.
Dovendo poi continuare il nostro viaggio non abbiamo visitato musei o simili, abbiamo semplicemente passeggiato per le vie fotografando qualche scorcio.
Un altro luogo degno di nota, oltre al castello, ĆØ la St. Caniceās Cathedral che dopo St. Patrick a Dublino ĆØ la seconda cattedrale medievale più grande dāIrlanda. Purtroppo, non siamo riusciti ad andare a visitarla ma da come abbiamo trovato scritto nelle guide ha unāaffascinate storia alle spalle.
Il sito monastico di Glendalough
Completato il giro a Kilkenny siamo tornati alla nostra piccola Hyundai, abbiamo pagato il parcheggio e ci siamo rimessi in marcia verso Glendalough, nella Contea di Wicklow, a sud di Dublino. Rispetto al nostro giro, in questo caso, abbiamo fatto dietrofront per un centinaio di Km ma verso sera siamo ritornati sui nostri passi. In questa tappa del viaggio abbiamo fatto il nostro primo incontro ravvicinato con le pecore irlandesi che, ferme in mezzo alla strada, fungono da guardiane e nel momento in cui ti guardano capisci che lāarrivo alla tua prossima meta dipende solo da loro, se ti danno il permesso di passare ok altrimenti ti devi fermare ed aspettare i loro comodi.
Glendalough letteralmente significa āValle dei due laghiā, precisamente lāUpper Lake e il Lower Lake. La particolaritĆ di questo posto ĆØ la presenza delle rovine di un importante insediamento monastico fondato intorno al 500 da Kevin, un giovane monaco. Kevin scelse questa zona per la sua tranquillitĆ e si stabilƬ sulle rive dellāUpper Lake, il lago più grande tra i due, e per diversi anni visse a stretto contatto con la natura. Questo modo di essere e di vivere del monaco attirò diversi discepoli e Glenda divenne cosƬ uno dei più importanti siti monastici dāIrlanda.
La storia di questo sito ĆØ molto lunga e travagliata, infatti subƬ diversi saccheggi e fu raso al suolo prima dai vichinghi e poi dagli inglesi, inizialmente venne ricostruito ma in seguito, dopo lāennesima repressione, cessò di esistere.
Quando siamo arrivati abbiamo lasciato lāauto nel parcheggio appena fuori lāingresso del sito, nei pressi del Lower Lake, e abbiamo proseguito a piedi. Lāingresso al sito ĆØ segnato da una porta ad arco, Monastery Gatehouse, che, leggendo la guida, abbiamo scoperto essere lāunica di questo tipo in Irlanda. Oltrepassando questa porta si trova un cimitero e diverse rovine, per la precisione: la Round Tower, Cathedral of St. Peter and St. Paul, Priestās House, St. Kevin Kitchen, Deer Stone, St. Maryās Church e St. Kieranās Church. Come si può intendere dalla presenza delle rovine, le rive del Lower Lake sono il luogo dove si ĆØ sviluppato il monastero, ma il giovane monaco in realtĆ si era stabilizzato e aveva vissuto la sua vita in una grotta nei pressi dellāUpper Lake.
Incuriositi dal sito e dal paesaggio abbiamo intrapreso il sentiero immerso nella natura che circonda il Lower Lake in cerca di tranquillitĆ e silenzio, caratteristiche per cui Kevin scelse questo posto per passarci il resto della sua vita. Come si legge anche nelle guide, āGlendalough ĆØ un luogo molto tranquillo e spirituale” e noi forse abbiamo beccato il giorno sbagliato, sta di fatto che ci siamo imbattuti i una scolaresca francese (che probabilmente comprendeva tutta la scuola e non una sola classe data la quantitĆ di ragazzi sparsi per il sito) che faceva una confusione imbarazzante passeggiando per i sentieri addirittura con la musica a palla. A questo punto abbiamo cominciato a farci domande su cosa ĆØ giusto e cosa ĆØ sbagliato quando si ĆØ in viaggio, su quali sono i comportamenti da tenere e sulle regole non scritte da rispettare quando si decide di visitare un posto, permettendo a chi viene dopo di noi o con noi di vivere la nostra stessa esperienza. Cosa ne pensi tu di questa faccenda? Faccelo sapere nei commenti se ti fa piacere, saremo felici di poterci confrontare. Ci capita spesso di rimanere ādelusiā dai comportamenti di altre persone che non si curano del posto dove si trovano gettando cartacce, bottiglie, lattine ecc a terra, facendo chiasso dove bisognerebbe tenere dei toni moderati o facendo foto dove non ĆØ permesso.
Mentre ci confrontavamo sulle questioni appena elencate, siamo stati fermati da una gentile signora che con un gruppetto di persone stava osservando meravigliata ed entusiasta in mezzo allāerba alta due cervi, distanti circa una ventina di metri, che tranquilli ricambiavano lo sguardo quasi a volerci salutare.
Proseguendo lungo la riva del lago siamo poi arrivati allāincrocio dove avremmo potuto proseguire per girare intorno anche allāUpper Lake, ma vista lāora abbiamo preferito completare il giro del Lower Lake tornando alla macchina e rimettendoci in marcia verso la meta successiva, Rock of Cashel.
La fortezza Rock of Cashel
Rock of Cashel è un sito iconico e tra i più famosi in Irlanda, si tratta di una fortezza situata nel cuore della Contea di Tipperary, a 2 ore circa di auto da Glendalough, e si trova sulla cima della collina che si erge dal centro abitato di Cashel. Vista la sua celebrità nutrivamo molte speranze, ci siamo quindi messi in marcia per due ore, siamo arrivati alle 18 circa e⦠aveva chiuso alle 17.30. Ok. Un applauso a noi che non abbiamo controllato prima gli orari, ma a giudicare dalle altre persone arrivate con la nostra stessa speranza ci siamo sentiti meno soli.
Per non sprecare totalmente il viaggio fino a lƬ allora ci siamo seduti su una panchina ai piedi delle antiche mura e ci siamo letti la nostra bella guida cercando di immaginare come sarebbe stato allāinterno. Dentro le mura le principali attrattive sono la cattedrale e la Cromaticās Chapel, questāultima risale al XII secolo e al suo interno si trovano preziosi affreschi.
A questo punto non ci era rimasto altro da fare se non goderci il paesaggio collinare color smeraldo che circonda Cashel, al tramonto e con un delizioso e inquietante sottofondo di corvi gracchianti. DopodichĆ©, una volta risaliti sul nostro bolide, ci siamo diretti verso il B&B Rovers Rest che avevamo prenotato, nel piccolo paesino di nome Rathcormac a mezzāora di auto da Cork, la tappa prevista per il giorno successivo.
Arrivati a Rathcormac, paesino sperduto nel nulla, con le temperature che diminuivano drasticamente con lāavanzare della notte, dato che erano le 20.30, nella speranza di poter mangiare qualcosa siamo entrati nel vicino pub dove per nostra gioia ci siamo sentiti dire che la cucina aveva chiuso alle ore 20⦠alle 20! E che se avessimo voluto nellāaltro lato della strada avremmo trovato un fast food. Dopo un bel kebab, quindi, provati dallāintensa giornata passata a zonzo nel sud est irlandese siamo letteralmente crollati in un sonno profondo.
Per sapere come come ĆØ proseguito il nostro viaggio leggete il quarto capitolo del nostro diario di viaggio š


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