
Diario di viaggio | Irlanda on the road #1 – L’arrivo a Dublino
Questo viaggio tanto sognato mi è stato pazzamente regalato in occasione della mia laurea da amici e parenti per opera di Enrico, il quale ha voluto esaudire il mio desiderio di percorrere un on the road intorno all’isola, e io non posso che sentirmi super fortunata e infinitamente grata a tutti loro per questa meravigliosa sorpresa! (Agnese)
26 settembre
La tanto attesa partenza è stata alle 11.55, da Venezia, con Aer Lingus, la compagnia di bandiera irlandese. Non poteva capitarci giornata migliore per volare: dalla laguna di Venezia ai grattacieli di Londra, il cielo limpido ci ha permesso una vista mozzafiato, dalla partenza all’arrivo a Dublino.
Il primo impatto con l’Irlanda è stato elettrizzante! Già dall’aereo abbiamo notato il colore dominante, infatti dalle distese di prati, all’aeroporto tappezzato di aerei verdi Aer Lingus, era tutto splendidamente verde. Stavamo proprio atterrando nell’Isola di Smeraldo.
Una volta usciti dall’aereo siamo subito stati travolti da un’ondata di aria e abbiamo avuto così l’onore di approcciarci con una seconda caratteristica di quest’isola: il vento, il quale dopo averci dato il benvenuto ci ha accompagnati in tutto il nostro viaggio.
La giornata era sì ventosa, ma splendida e dopo questa frizzante accoglienza, una volta messo piede sul suolo irlandese, Enrico si è girato ed ha esclamato: “siamo ufficialmente in Irlanda!” ed è iniziata così la nostra avventura.
Direzione Dublino
Una volta usciti dall’aeroporto, dal terminal 2, ci siamo messi alla ricerca degli autobus locali per evitare quelli acchiappaturisti. Tanto per capirci questi ultimi sono quelli piazzati subito fuori dalla porta con le loro belle offerte da 12-14€ andata e ritorno aeroporto-Dublino, quando in realtà con 3.20€ anche quello di linea normale ti porta fino in centro città.
Arrivati quindi alle fermate degli autobus di fronte al terminal 1, abbiamo fatto i biglietti alle macchinette presenti sotto la pensilina (l’alternativa è quella di farli direttamente in autobus ma senza la possibilità di restituzione del resto) e dopo un viaggio di tre quarti d’ora siamo finalmente arrivati nella capitale e, dopo qualche minuto di camminata, all’ostello che ci ha ospitati per la prima notte, il Kinlay House Dublin.
E’ stata la prima volta in un ostello per entrambi, non li amiamo particolarmente, ma visti i prezzi che può avere una capitale per una notte se non si prenota con largo anticipo (o senza una botta di fortuna) non ci rimaneva altro da fare. Dalle esperienze che ci sono state raccontate non siamo arrivati con grandi speranze su ordine e pulizia… soprattutto per quanto riguarda la pulizia, ma con nostra sorpresa abbiamo trovato un ostello molto pulito e ben tenuto, con personale cordiale e disponibile… aggiungiamoci pure che si trova in centro che più centro non si può.
La prima serata irlandese
A questo punto, particolarmente ansiosi di sapere cosa ci aspettasse e fantasticando sui racconti riguardanti Dublino e l’Irlanda sentiti da amici e conoscenti, dopo aver sistemato i bagagli, ci siamo precipitati nella zona di Temple Bar. Totalmente a caso e senza guardare nessuna mappa ci siamo ritrovati di fronte al più famoso e più fotografato pub: The Temple Bar.
Fatte le classiche foto di rito abbiamo pensato che se ci fossimo fermati lì non ne saremmo più usciti e quindi, per non perderci subito, abbiamo proseguito lungo la strada. Dopo circa 100 metri però non abbiamo resistito e ci siamo fermati al pub Oliver St. John Gogartys da dove usciva un’allegra musica irlandese suonata dal vivo che ci invitava ad entrare.
C’era decisamente meno confusione del precedente e qui, tra la gente che cantava accompagnata dalle note di un violino e di una pianola, ci siamo bevuti la nostra prima immancabile Guinness in terra irlandese. Sarà stato il nostro entusiasmo per l’inizio di questo viaggio e l’idea di essere finalmente in Irlanda, a Dublino, in un pub, con la musica tipica e l’aria di festa, ma è stata la Guinness più buona del mondo!
Dopo questo primo impatto dove ci sembrava di sognare ad occhi aperti abbiamo ripreso la nostra strada e siamo tornati di fronte a The Temple Bar, ma prima di fiondarci dentro per una seconda manche di allegria abbiamo pensato fosse meglio riempirsi lo stomaco e cenare e ci siamo quindi mangiati un bel panino al Bunsen, il locale esattamente di fronte.
Ovviamente l’entusiasmo non si era ancora spento, perciò abbiamo voluto provare The Temple Bar, dove abbiamo passato la nostra prima serata irlandese in un’atmosfera di festa, che nei giorni successivi abbiamo constatato essere una mitica caratteristica della terra che ci stava ospitando. Nonostante i 14€ lasciati giù per due Guinness, una normale e una IPA (consigliata per gli amanti delle bionde), ci siamo così tanto divertiti in quell’atmosfera di gioia che ci circondava che non volevamo più andare via.
Una particolarità di questi pub, oltre al salto nel passato che ti fanno fare quando ci entri per il loro arredamento antico e originale, è che quasi sempre ci sono dei gruppi che suonano musica tipica dal vivo e la cosa più bella di tutte è l’attenzione che gli prestano i clienti del pub cantando e ballando indipendentemente dall’età e dal tasso alcolemico più o meno alto.
Per nostra fortuna le loro serate non finiscono a ore tarde, altrimenti saremmo stati capaci di rimanere fino alla fine non curanti del viaggio che ci aspettava a partire dal giorno successivo.
Tornati all’ostello stanchi ma felici di questa nuova aria di gioia, gentilezza e festa che stavamo respirando, dopo aver impostato la sveglia il prima possibile (6:30), siamo crollati in un sonno profondo interrotto all’incirca verso le 4:00 del mattino da uno dei nostri compagni di stanza che da un momento all’altro si è trasformato in un trattore svegliandoci con il suo “dolce” russare. Non è stato facile riprendere sonno con quella sinfonia di sottofondo ma ce l’abbiamo fatta, e alle 7:30 eravamo già a fare colazione pronti per una nuova giornata.
Se vuoi sapere come è proseguito il nostro viaggio non ti resta che leggere il secondo capitolo del nostro on the road. Tu sei mai stato in Irlanda o anche solo a Dublino? Quali sono state le tue prime impressioni? Scrivilo nei commenti 🙂
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