
Cansiglio in autunno | Foliage, Cimbri, Bus de la Lum
Il Cansiglio è un altopiano circondato dai monti, tra i quali il Monte Cavallo e il Pizzoc, e si estende tra le province di Treviso, Belluno e Pordenone. Arrivando dal Friuli, da Caneva, come abbiamo fatto noi, nei mesi di ottobre/novembre è possibile osservare il foliage, un fenomeno autunnale per cui vale la pena passare anche solo mezza giornata immersi nella natura.
Se hai un amico a quattro zampe, poi, ti consigliamo di portarlo con te: con noi abbiamo portato anche la nostra cagnolina Clo che si è divertita molto a giocare tra le foglie, ascoltare un sacco di rumori nuovi e a fare incontri ravvicinati con le lepri.
Se vuoi un consiglio, per quanto riguarda i viaggi con Clo, noi per essere tranquilli utilizziamo la cintura di sicurezza per cani che si aggancia alla pettorina e all’auto tenendo il cane in sicurezza.
Siamo arrivati con molta calma fermandoci ad ogni bel paesaggio, per cui quando siamo giunti in zona Tambre era quasi ora di pranzo. Dopo una breve esplorazione della piana, abbiamo deciso di sfruttare l’area pic nic nei pressi del Bus de la Lum, dove ci siamo immersi nel bosco e abbiamo pranzato sotto ad un caldo sole autunnale.
Essendo una zona carsica, il Cansiglio è caratterizzato da doline e inghiottitoi, tipiche forme del suolo di queste aree. Più precisamente le doline sono delle conche sulla superficie del suolo, mentre gli inghiottitoi sono delle cavità a cielo aperto che scendono per diverse centinaia di metri sotto terra.
Ovviamente, viste le profondità e la pericolosità, sono recintati, ma viene comunque richiesto di non uscire dai sentieri battuti per evitare incidenti.

Bus de la Lum
Il Bus de la Lum, in italiano Buco della Luce, è proprio un inghiottitoio che scende per circa 180 m. La sua particolarità sta nell’essere collegato attraverso una grotta sotterranea ad un altro inghiottitoio, il Pozzo dei Bellunesi, scoperto molto dopo rispetto al primo.
Dal punto di vista storico, il Bus de la Lum è conosciuto per il triste passato legato alla Seconda Guerra Mondiale, quando fu utilizzato come foiba e dove furono gettate diverse persone durante la Resistenza (molto attiva in questa zona). Per questo motivo è stato dichiarato monumento nazionale e lì vicino è stato costruito un monumento ai caduti.

Nel folklore, invece, è un luogo di leggende. In particolare la tradizione popolare vuole che il Bus del la Lum fosse la casa delle Anguane, streghe malvagie le quali per lavare i panni scendevano fino al lago di Santa Croce (a nord-ovest del Cansiglio) e se nel loro tragitto incontravano dei bambini se li portavano in profondità per mangiarseli.
Proprio a questa leggenda si deve il nome: secondo la gente del posto le strane fiamme che, specialmente in estate, uscivano dal buco erano dovute ai fuochi accesi dalle streghe quando si riunivano tutte insieme, ma altro non erano che dei fuochi fatui dovuti alle carcasse in putrefazione degli animali caduti dentro alla cavità.
I Cimbri
Tornando a parlare di storia, in questa zona delle nostre montagne, quasi due secoli fa, sono sorti alcuni villaggi particolari: i villaggi dei Cimbri. Il bosco del Cansiglio è caratterizzato dalla presenza dei faggi e il legno di questi alberi è ottimo per i lavori di falegnameria che facevano queste comunità.
La storia delle Comunità Cimbre in Veneto comincia tra l’anno 1000 e il 1300, quando dalla Baviera e dal Tirolo queste popolazioni tedesche arrivarono e si stabilirono in diverse zone tra i fiumi Adige e Brenta.
Il termine Cimbri deriva dalla loro professione, cioè da “tzimberer” che significa “boscaiolo, artigiano del legno”. Dopo il 1700, con l’arrivo di Napoleone, perdendo la possibilità di usufruire delle piante di faggio, decisero di spostarsi nella foresta del Cansiglio, dove i Funzionari veneziani avevano consigliato loro di emigrare. Nacquero così diversi villaggi tra cui: Pian dei Lovi, Val Bona, Pich, Canale Vecio, Vallorch, Campon, Pian Osteria, Le Rotte e Pian Canaie.
Noi siamo stati a visitare il villaggio Vallorch, uno dei pochi rimasti come si presentavano un tempo con le caratteristiche case in legno. Per arrivarci ci sono le indicazioni: da Via Cansiglio prendendo Via dei Cimbri, una volta arrivati al Centro di Educazione Naturalistica Vallorch si trova una stradina un po’ dissestata che arriva direttamente dentro al villaggio.
Ora la maggior parte delle case, se non tutte, sono disabitate ma ben tenute poiché i proprietari le utilizzano quasi unicamente come case vacanze. Per questo motivo anche l’osteria presente, da quanto abbiamo capito, è aperta principalmente in estate e nei fine settimana.
Vi consigliamo vivamente di fare un salto in questo villaggio perché è graziosissimo! Potete anche arrivare in macchina, ma non c’è moltissimo posto per parcheggiare. Inoltre, se avete tempo, vi consigliamo una simpatica escursione che va dal villaggio fino “alla civiltà”: è la strada che facevano un tempo i Cimbri per andare a vendere i loro prodotti e a comprare ciò che gli serviva per vivere.
Seguendo la strada, dopo la carinissima chiesetta, troverete dei tabelloni sulla sinistra che vi illustreranno il sentiero e vi indicheranno anche le tempistiche (da non sottovalutare, mi raccomando, se non volete trovarvi in mezzo al bosco al buio!). Noi per questioni di tempo, visto che a fine ottobre le giornate si accorciano ed era quasi ora del tramonto, non siamo potuti arrivare alla fine del sentiero, ma ci siamo potuti addentrare nel bosco camminando sopra ad un fantastico letto di foglie, inebriati dal profumo del legno appena tagliato.
Dopo essere stati a giocare un pochino tra le foglie con la piccola Clo, siamo tornati alla macchina e ci siamo avviati sulla strada di casa con la magia del bosco del Cansiglio nel cuore.
Oltre a quanto vi abbiamo riportato ci sono molte attività da poter fare sul Cansiglio come ad esempio la visita al Giardino Botanico Alpino, ma per il momento abbiamo preferito concentrarci di più su una escursione generale.


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