
Una giornata in Molise | Una regione che merita di più
Lunedì sera siamo arrivati in Molise, dopo aver passato la giornata a L’Aquila, e dopo essere stati in viaggio per diverse ore tra le statali abruzzesi e molisane ci siamo fermati a Civitanova del Sannio, dove abbiamo anche dormito, in provincia di Isernia, un piccolo comune con meno di 1000 abitanti.
Il nostro passaggio in queste zone è stato breve in quanto in Molise abbiamo passato circa 24 ore a causa del poco tempo che avevamo a disposizione, ma in futuro sicuramente ci torneremo per vedere qualche altro angolino che merita di essere visto.
Il giorno seguente al nostro arrivo ci siamo dedicati a due paesi nel nord della regione, Agnone e Bagnoli del Trigno, questo però dopo aver fatto un giretto nel simpatico paesino che ci ha accolti per la notte. Civitanova del Sannio assieme ad altri paesini limitrofi deve la denominazione “del Sannio” al fatto che in questa regione un tempo, durante l’epoca romana, vi abitavano i Sanniti, un antico popolo italico preromano.
Lasciato Civitanova, dovendo scegliere tra una serie di posti segnalatici da un’abitante del posto, ci siamo avviati verso Agnone ad una trentina di km di distanza da dove eravamo. Agnone forse lo avrete già sentito nominare, qui ha sede la seconda (per Wikipedia è la terza) azienda a conduzione familiare più antica al mondo: la Pontificia fonderia di campane Marinelli.
Questa fonderia di campane è l’unica che può ancora oggi vantare il nominativo Pontificia utilizzando lo stemma del Vaticano e risale per certo all’anno 1300, ma con molta probabilità è nata nell’anno 1000. Impressionante pensare che da almeno 700 anni l’azienda passi di padre in figlio ininterrottamente. Il bello di questo posto è che non solo ha un museo visitabile ma ha anche un tour all’interno della fonderia artigianale dove siamo stati accompagnati da un ragazzo, il quale ci ha spiegato e fatto vedere passo passo la costruzione di una campana. La visita l’abbiamo trovata molto interessante, quindi ne vale assolutamente la pena.
Per chi fosse interessato le visite sono due al giorno tutti i giorni, una alle 12 e una alle 16 e durano circa un’ora.
Dopo la visita alla fonderia abbiamo girovagato un po’ per il paese incuriositi dal fatto che ad Agnone sono presenti una ventina di chiese. Questa caratteristica è dovuta al fatto che un tempo qui erano presenti molti ordini religiosi e considerando che il paese ha circa 5000 abitanti, il numero è veramente elevato.
Il nostro passeggiare ci ha portati dentro ad un panificio, dove i proprietari ci hanno fatto provare i loro dolci tipici: le castagne, dolcetti dalla forma arrotondata e ricoperti di cioccolato, dei bignè duri insomma; i mostaccioli, a forma di rombo e anche questi ricoperti di cioccolato; e infine gli uccellini, dolcetti di pasta sfoglia con all’interno amarena.
Un altro fatto per cui è famoso Agnone è la lavorazione del rame alla quale è dedicato un museo, le Fonderie del Rame, dove noi però non siamo riusciti ad andare.
Seconda tappa del giorno è stata Bagnoli del Trigno, un borgo dal quale ci aspettavamo molto ma che in qualche modo ci ha delusi e ora vi racconteremo perché. Dopo numerose ricerche su questo particolare paesino, ci siamo trovati purtroppo in mezzo a non poca desolazione. La particolarità di Bagnoli è il fatto che è costruito sulla roccia e la chiesa principale, la Chiesa di San Silvestro, è incastonata in mezzo alla montagna.
Prima di tutto bisogna dire che il paese è fisicamente diviso quasi in due, come si può vedere dalla foto qui sopra. Da una parte, sul punto più alto, c’è il castello, mentre a destra, guardando la foto, la chiesa arroccata che caratterizza il paesino. Quando siamo arrivati abbiamo parcheggiato la macchina dalla parte del castello e abbiamo camminato fin sopra trovandolo chiuso. Il primo impatto non è stato entusiasmante: il paese e le stradine erano mal tenute e sporche, le case per la maggior parte abbandonate e in giro si vedevano più cani e gatti, alcuni forse randagi, che persone.
A questo punto ci siamo spostati nella seconda parte del paese, quello della chiesa di San Silvestro.
Arrivati nell’altra parte abbiamo cominciato la seconda “scalata”, questa volta verso la chiesa. C’è da dire che da queste parti non sono molto abituati a vedere dei turisti, facile quindi essere osservati anche se lo sguardo delle persone lasciava intendere una certa accoglienza. Per arrivare in cima abbiamo percorso simpatiche stradine tortuose parecchio ripide e varie scale e salendo abbiamo addirittura incontrato dei bambini i quali ci hanno salutati con un super sorrisone!
Arrivati finalmente alla chiesa abbiamo trovato chiusa anche questa, come il castello, e non abbiamo potuto fare altro che goderci il panorama.
Bagnoli del Trigno nei cartelli stradali è descritto come “la perla del Molise” e ci è dispiaciuto vederlo così. Il paese, come tanti altri della nostra penisola, sta vivendo il fenomeno dello spopolamento che di conseguenza porta ad avere interi paesini abbandonati a se stessi. Bagnoli avrebbe del potenziale, non a caso ci siamo divertiti a percorrere le viuzze tra le case e a scoprire qualche piccolo angolo che meritava uno sguardo, ma potrebbe essere veramente molto più bello. Purtroppo, però, al momento la realtà è un’altra. Il paese comunque ogni anno ospita una festa medievale molto famosa da queste parti.
Il Molise ci ha colpiti molto, tutto quel verde e quel silenzio sono molto affascinanti. Secondo noi è una regione che meriterebbe di più ma spesso è esageratamente dimenticata a causa delle regioni vicine che “fanno più rumore”. Confrontandoci con alcuni abitanti del posto abbiamo scoperto che i ragazzi crescono sentendosi dire che in Molise non c’è futuro. Noi ci sentiamo di dire a questi ragazzi che per prima cosa non devono disprezzare la loro terra e come seconda che dovrebbero almeno provare a valorizzarla come alcuni stanno già facendo, perché anche se non sembra anche lei, nel suo piccolo, come tutte le regioni d’Italia ha da dare qualcosa.
Finita la visita a Bagnoli e con il sopraggiungere di un forte acquazzone, ci siamo diretti verso la macchina e da qui siamo poi partiti in direzione Puglia, nel Gargano, dove siamo arrivati in tarda serata… ma di questo ne parleremo al prossimo articolo!
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